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Legenda: Simboli ed Opzioni Dettaglio del Dipinto Dettaglio della Cornice
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Portrait d’Ira P.1930
Dettaglio del DipintoDettaglio della Cornice

Portrait d’Ira P.1930
oil on canvas
Il dipinto originale fa parte di una Collezione Privata




Cod. Art. 305

Dim. 60x90 cm


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Portrait of mrs Alan Bott
Dettaglio del DipintoDettaglio della Cornice

Portrait of mrs Alan Bott 
1930
oil on canvas
Il dipinto originale fa parte di una Collezione Privata 



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Cod. Art. 029

Dim. 60x90 cm


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Calla Lilies 1941 oil on canvas Il dipinto originale fa parte di una Collezione Privata
Dettaglio del DipintoDettaglio della Cornice

Calla Lilies
1941
oil on canvas 
Il dipinto originale fa parte di una Collezione Privata



Cod. Art. 041

Dim. 60x90 cm

Disponibile
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Le Turban Vert 1929 oil on canvas Il dipinto originale fa parte di una Collezione Privata
Dettaglio del DipintoDettaglio della Cornice

Le Turban Vert 
1929
oil on canvas 
Il dipinto originale fa parte di una Collezione Privata


Cod. Art. 024

Dim. 60x90 cm

Disponibile
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Self-Portrait in the Green Bugatti 1925 oil on wood Il dipinto originale fa parte di una Collezione Privata
Dettaglio del DipintoDettaglio della Cornice
Self-Portrait in the Green Bugatt
1925
oil on wood
Il dipinto originale fa parte di una Collezione Privata 


Cod. Art. 112

Dim. 60x90 cm


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Maternité 1928 oil on wood Il dipinto originale fa parte di una Collezione Privata
Dettaglio del DipintoDettaglio della Cornice

Maternité
1928
oil on wood
Il dipinto originale fa parte di una Collezione Privata


Cod. Art. 028

Dim. 60x90 cm


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La Chemise Rose 1933 oil on panel Il dipinto originale si trova al Courtesy of Beatrice/Levy
Dettaglio del DipintoDettaglio della Cornice

La Chemise Rose
1933
oil on panel
Il dipinto originale si trova al Courtesy of Beatrice/Levy


Cod. Art. 033

Dim. 60x90 cm


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Le Reve 1927 oil on canvas Il dipinto originale fa parte di una Collezione Privata
Dettaglio del DipintoDettaglio della Cornice

Le Reve
1927
oil on canvas
Il dipinto originale fa parte di una Collezione Privata


Cod. Art. 027

Dim. 40x50 cm


Disponibile
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Saint Moritz 1929 oil on wood Il dipinto è esposto al Musée de Beaux Art, Orléans
Dettaglio del DipintoDettaglio della Cornice

Saint Moritz
1929
oil on wood
Il dipinto è esposto al Musée de Beaux Art, Orléans


Cod. Art. 034

Dim. 40x50 cm


Disponibile
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Tamara De Lempicka 
Tamara de Lempicka nasce il 16 maggio del 1898 a Varsavia, a 5 anni perde il padre forse per suicidio. Nel 1911, fingendo si essere ammalata di gola, compie un importante viaggio in Italia insieme alla nonna materna, durante il quale scopre la sua passione per l'arte. Nel 1914, disobbedendo alla volontà dei genitori, interrompe gli studi e si trasferisce a San Pietroburgo, presso la zia Stefa Jansen. Durante una festa in maschera, vestita da contadina polacca con un'oca al guinzaglio, Tamara conosce il giovane avvocato polacco Tadeusz Lempicki, di 20 anni, e se ne innamora. I due si sposano nel 1916 nella cappella dei Cavalieri di Malta a Pietrogrado, poco prima dello scoppio della rivoluzione russa. L'anno seguente il marito è arrestato dalla Ceka, la polizia segreta, per la sua militanza nelle file controrivoluzionarie, ma, grazie alle relazioni della moglie, Tamara ottiene la sua liberazione, dandosi al console svedese di Pietrogrado. Dopo la liberazione, i due si trasferiscono a Copenaghen, dove già si trovano i genitori di Tamara, e da lì giungono a Parigi. Nel 1920, poco dopo la nascita della figlia Kizette, il matrimonio inizia a naufragare. Tamara decide di dedicarsi alla pittura e inizia a frequentare l'Académie de la Grande Chaumière, poi prende lezioni da Maurice Denis e André Lhote. Nel 1922 partecipa al Salon d'Automne. Dopo questa sua prima apparizione, la pittrice continua a esporre a Parigi fino alla seconda metà degli anni Trenta. Nel 1925 Tamara parte con la madre e la figlia per l'Italia per studiare i classici. A Milano conosce il conte Emanuele Castelbarco, proprietario della galleria d'arte Bottega di poesia, che Le organizza la sua prima mostra personale. Durante la sua permanenza in Italia conosce Gabriele d'Annunzio, a quel tempo il romanziere, drammaturgo e dongiovanni più famoso d'Europa, del quale desidera fare un ritratto. In realtà cerca di coinvolgerlo in una storia d'amore che però come il ritratto si risolverà in un nulla di fatto. Negli anni seguenti, divenuta pittrice di successo, intensifica la sua partecipazione a mostre ed esposizioni .Portrait of Tadeusz de Lempicki, unfinished, 1928, oil on canvas, Musée National d'Art Moderne, ParisNel 1928 divorzia dal marito, durante l'anno inizia una relazione con Suzy Solidor, all'epoca cantante a Boîte de Nuit, che compare in alcuni fotogrammi di un filmato girato, conservato negli Archives Pathè, mentre la Lempicka la ritrae. Tra gli uomini che frequenta c'è il chirurgo russo Sergeij Voronov (1866-1951), famoso negli anni Venti per i trapianti di testicoli, prelevati dapprima da scimmie e poi da soggetti umani, allo scopo di ottenere ringiovanimento e longevità. Voronov le chiede di sposarlo. Inizia a frequentare anche Gino Puglisi, italiano, con il quale avrà una lunga relazione. Nel febbraio del 1933 sposerà, sotto consiglio della madre, il barone Raoul Kuffner, rimasto vedovo, di nobiltà austro-ungarica, proprietario terriero, ebreo e un collezionista delle sue opere; tra i due esistono accordi precisi, secondo i quali ognuno ha la massima libertà sessuale, e vanno in viaggio di nozze in Egitto. Il matrimonio è per Tamara una sicura sistemazione sociale ed economica, ma la depressione di Tamara intanto peggiora.

La sua depressione arriva a un punto di non ritorno: verso settembre inizia una cura a Salsomaggiore e si reca disperata in un Portrait du Baron Kuffner, 1928, olio su tavola, donato dallÆartista nel 1976, Centre Pompidou, Paris, MusÞe national d'art moderneconvento vicino Parma, dove incontra la Madre Superiora poi ritratta nel dipinto ora a Nantes, Musée des Beaux-Arts. La suora, sul cui volto leggeva “tutta la sofferenza del mondo”, riesce a sollevarla; dal dipinto Tamara non si separerà mai, considerandolo il più prezioso.

Va spesso a Vienna e Budapest; in primavera assiste alle corse dei cavalli a Budapest, dove frequenta il barone Hotvani e conduce un'intensa vita sociale. Ciò nonostante, la depressione è talmente forte che Kuffner decide di chiedere l'aiuto di uno psichiatra in Svizzera.

In seguito alla sua profonda crisi esistenziale, l'artista comincia a dipingere soggetti di contenuto pietistico e umanitario. Nell'estate del 1939 i coniugi Kuffner partono per New York, dove Tamara organizza una personale alla galleria di Paul Reinhardt, al 730 di Fifth Avenue. Nonostante i suoi numerosi impegni umanitari, la pittrice continua ad allestire mostre a New York, Los Angeles e San Francisco.

Dopo un lungo periodo di silenzio, dovuto alla morte del suo ex marito, nel 1957 presenta le sue nuove opere a Roma alla Galleria Sagittarius. L'artista realizza in questi anni una serie di composizioni astratte, cui fanno seguito dei dipinti a spatola che non incontrano il consenso della critica. La mostra, allestita nel 1962, alla Galleria Jolas di New York è un fallimento. Il 3 novembre il maggiordomo le annuncia la morte del secondo marito; avvenuta in nave, durante la traversata del ritorno, l'uomo fu sepolto in mare. Tamara lascia così New York e si trasferisce a Houston, dove vive la figlia Kizette. Nel 1969 torna a Parigi e riprende a dipingere. Una grande mostra antologica, organizzata presso la Galerie du Luxembourg (1972), riporta al successo l'anziana pittrice. Nel 1978 Tamara si trasferisce in Messico, a Cuernavaca, dove muore il 18 marzo 1980 durante il sonno, stoncata da difficoltà respiratorie: avrebbe dovuto dormire con la maschera dell'ossigeno, ma la trovano senza. Conformemente alle sue volontà testamentarie Kizette sale su un elicottero ne spargerà le sue ceneri sul cratere del vulcano Popocatépetl.



  

 

 

 


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