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Giovanni Antonio
Canal, detto il Canaletto, nasce a Venezia nel 1697. Sulle orme del
padre, uno scenografo di notevole credito negli ambienti teatrali di
Venezia, Canaletto inizia a collaborare all'allestimento scenico di
alcune opere teatrali. Nonostante gli impegni lavorativi anche a Roma
riesce a dedicarsi alla sua vera passione: la pittura. I suoi primi
lavori sono caratterizzati da una ripresa dell'antichità classica messa
in scena nella raffigurazione di paesaggi romani in rovina, che
evidenziano il suo senso spiccato per la memoria, la prospettiva e la
razionalità tecnica. Di grande importanza nel 1730 fu l'incontro del
pittore con un impresario inglese: sarà questo a dare l'opportunità al
Canaletto di inserire nel mercato i suoi lavori. L'impresario Smith gli
proporrà di presentare dei dipinti che utilizzino il metodo razionale e
scientifico della camera ottica: è il momento di rappresentazioni
caratterizzate da ampi spazi resi al massimo della loro luminosità.
Questo è il momento di massima attività grafica e pittorica
dell'artista. Nel 1744 appare a Venezia l'albo di trenta vedute
disegnate e incise dal Canaletto e dedicate a Smith: sono trentuno
acqueforti dove la luce domina incontrastata e messa in risalto ancor di
più dalle incisioni.
Uno dei capolavori del periodo veneziano è il paesaggio
lagunare del Bacino di San Marco: la città, visibile sul fondo, si pone
al punto di congiunzione tra cielo e mare, schermata dall'attività del
porto. E' un insieme di luci tra un tripudio di toni chiari, di bianchi,
rossi, gialli e verdi splendenti. La guerra di successione austriaca ha
spinto il Canaletto a lasciare Venezia. A Londra l'artista si adatta
alle caratteristiche paesaggistiche anglosassoni, analizzando il parco
cittadino nella sua struttura paesaggistico-architettonica e nei suoi
caratteri sociologici. In Inghilterra il Canaletto si occupa anche di
aspetti culturali: lo interessano le innovazioni tecnologiche e le nuove
costruzioni. All'età di sessanta anni, il pittore rientra a Venezia
definitivamente e rivela nei suoi ultimi lavori una drammatica
inquietudine relativa anche all'influenza della fortuna di una città in
declino. La caratteristica del Canaletto era dipingere andando sui
luoghi. Questa peculiarità lo caratterizzò fino agli ultimi anni della
sua vita.L'ambiente culturale.
Il periodo in cui visse il Canaletto è caratterizzato dal passaggio
dallo stile Barocco alla cultura illuminista con l'espressione massima
nel rococò. Sia in Francia che a Venezia questo stile si impone nelle
decorazioni e negli arredamenti. La spinta antibarocca trova un valido
appoggio nell'Accademia dell'Arcadia, concordi nell'opporsi al cattivo
gusto e alla pomposità dl Barocco. Il piacevole secondo ragione è alla
base di tutta la produzione arcadica. Progresso scientifico e filosofico
costituiscono due pilastri del pensiero illuminista. In particolar modo
di questo periodo si ricorda il modello della fisica sperimentale di
Newton, che si estese e si applicò all'interno di tutte le scienze. Lo
sviluppo scientifico del '700 inciderà molto sul progresso tecnologico e
sarà premessa fondamentale alla rivoluzione industriale del secolo
successivo. L'importanza del metodo rigoroso e razionale trova nel
recupero delle antichità classiche un modello di perfezione e di
armonia.
La
società del tempo. Il gioco politico internazionale in questi anni è
dominato dal principio di equilibrio che regola i rapporti di forza tra
le forze e le potenze europee. L'interesse è quello di una politica
coloniale espansionista e alla conquista di posizioni strategiche per il
commercio internazionale. L'Inghilterra riesce a conquistare per più di
mezzo secolo l'egemonia commerciale e marittima. Il pensiero
storico-filosofico dell'Illuminismo costituisce il supporto ideologico
della prassi politica. Accogliendo l'eredità del pensiero inglese,
Voltaire e Rousseau traducono gli ideali di ragione, di libertà e di
uguaglianza in effettivi strumenti di lotta della nuova classe borghese
contro i privilegi nobiliari ed ecclesiastici. Attraverso l'applicazione
del metodo scientifico all'analisi critica delle istituzioni sociali e
politiche, i pensatori elaborano le ideologie che porteranno alla
Rivoluzione. Il ruolo preminente assunto dalla politica coloniale nel
'700 rappresenta uno dei punti cardine per lo sviluppo del sistema
economico moderno. I rapporti fra la madrepatria e la colonie sono
caratterizzate da una politica dello sfruttamento. La più forte
opposizione a questo sistema mercantilista e di sfruttamento si esprime
nella figura dei fisiocratici e nella concezione di un sistema economico
di libero scambio.
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